Il poker e la politica: quando i potenti giocano a carte scoperte
Mentre oggi possiamo tranquillamente divertirci su 22Bet italia per scommettere online, senza rischiare altro che qualche spicciolo, in passato (e forse anche oggi, chissà?) c’era chi metteva in gioco ben più delle proprie tasche al tavolo verde. Accordi internazionali, alleanze segrete, persino guerre… tutto poteva essere deciso con un buon bluff o una scala reale!
Che sia un fatto positivo o meno lo dirà solo la storia.
Richard Nixon: il presidente che finanziò la sua campagna con il poker
Pensavi che le campagne presidenziali si finanziassero solo con le donazioni dei ricchi sostenitori?
Nel 1946, il giovane Nixon era un avvocato squattrinato con grandi ambizioni politiche. Come finanziare la sua prima campagna per il Congresso? Semplice: con il poker!
Un asso nella manica presidenziale
Ma non pensare che Nixon abbia smesso di giocare una volta entrato in politica. Oh no! Si dice che durante i suoi viaggi in aereo come vicepresidente, Nixon adorasse organizzare partite di poker con i giornalisti al seguito. Chissà quante indiscrezioni politiche saranno state scambiate tra una mano e l’altra!
E qui viene il bello: alcuni storici sostengono che le abilità di bluff di Nixon al tavolo da poker lo abbiano aiutato anche nella sua carriera politica. Peccato che il suo ultimo grande bluff, il Watergate, non sia andato proprio come sperava!
Dwight D. Eisenhower: il generale che vinse la guerra (e perse al poker)
Saltiamo indietro di qualche anno. Conosci Dwight D. Eisenhower, vero? Il generale che guidò gli Alleati alla vittoria nella Seconda Guerra Mondiale e poi divenne il 34° presidente degli Stati Uniti. Beh, quello che forse non sai è che Ike era un accanito giocatore di poker.
Si racconta che durante la guerra, Eisenhower amasse rilassarsi con qualche partita di poker tra una battaglia e l’altra. Ma attenzione, perché il nostro eroe aveva un piccolo problema: era un pessimo giocatore!
Un bluff che costò caro
C’è una storia famosa che circola tra gli storici militari. Durante una partita particolarmente accesa, Eisenhower si ritrovò a giocare contro un giovane tenente. Il generale, sicuro di avere una mano vincente, continuò a rilanciare finché non mise sul tavolo tutti i suoi risparmi di guerra: ben 1.800 dollari!
Il risultato? Una sconfitta cocente. Il tenente aveva un full d’assi, mentre Ike aveva solo una coppia di re. Immagina la scena: il futuro presidente degli Stati Uniti che perde tutto il suo denaro contro un subordinato! Per fortuna, Eisenhower sapeva gestire meglio le strategie militari che quelle del poker.
Harry Truman: il presidente che giocava a poker in mutande
E che dire di Harry Truman, il 33° presidente degli Stati Uniti? Questo ometto dall’aspetto innocuo era in realtà un vero squalo del poker. Ma la sua vera specialità? Le partite in mutande!
Sì, hai capito bene. Durante le afose estati di Washington, Truman amava organizzare partite di poker sulla veranda posteriore della Casa Bianca. E per combattere il caldo, lui e i suoi compagni di gioco spesso si ritrovavano in camicia e mutande!